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Eppur Questo Non Basta

by Seele Brennt

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1.
Prologo 01:09
Non crediate: che potremmo firmare cosicché a noi tocchi solo l'uno o il due percento ed a migliaia siano succubi di noi. Non crediate: che potremmo lasciarci arrostire nell'etere e fino all'ultima goccia lavorare come schiavi per il packaging. Potremmo, ma - Non crediate: che potremmo far apparire le nostre fattezze mille volte tanto con colori sbagliati che scuotono il mondo. Non crediate: che potremmo ricoprirci d'oro su quaranta gradini per regnare per molte lune sotto masse popolari incolte. Potremmo, ma - Non crediate: che potremmo firmare e magari anche rassegnarci come quei moscerini che vivono un solo giorno solo fare musica ovunque e sempre per poi tornare su questa terra tutti gonfi da lungo tempo dimenticati a tracciare cerchi sempre più piccoli Potremmo, ma -
2.
Guerra 05:35
È una resa dei conti senza vincitori ma solo per vinti. È finito ogni tempo e anche la comprensione muore. Regole e regole, impiccate a testa in giù osservano gli ordini sconvolti. Le città appariranno rubini in questa notte e ogni edificio perderà la sua struttura. Membrane di pelle, nervose ancora, suoneranno indiavolate come timpani di guerra. Nulla avrà più un sopra ed un sotto, sarà l'azzeramento di ogni ego. E noi, noi che non vogliamo più niente, bramiamo solo il nulla. Siamo il frutto di una natura che non è più tua e in cui tu vaghi disperso. Sto sognando tesoro, un abbraccio sui bagliori riflessi nei vetri infranti, all'ombra degli ultimi focolari e la notte la passeremo increduli per quello che abbiamo fatto. Lontani da ogni destino, lontani da ogni dio, vicini a guardare ciò che non abbiamo più davanti.
3.
Emesa 03:32
Emesa, tu mi chiami ogni giorno con i tuoi sorrisi mentre aspetto la tua venuta. Io che cerco un volto e un corpo senza forma. Io che amo ciascuno di voi per ciò che siete senza pregiudizio finale Ma questo non basta no Ho sporcato una vergine ma non mi ha saputo soddisfare perché è il cielo che io voglio. Giacere con te mi farebbe credere di non essere stato soltanto un re in mezzo a queste tetre illusioni Illuminami Emesa scaldami ancora accoglimi elevami Il cane che dalla vostra tavola volete allontanare so che morirò oggi e che nessuno mi potrà ricordare Maledetto il mio nome e il nome del vostro dio il tormento della vostra memoria io sarò Tra le braccia di mia madre io morirò. E ancora ti prego Emesa presto ti raggiungerò. Forse è stata solo follia, questa mia vita piena di speranze. Nessuno mi ha capito, nessuno mi ha amato, e ora riposo in pace perchè del mio nome nulla è più. Emesa, mia sposa, vergine divina. Nel cielo ora una macchia rossa e intorno a me nulla più
4.
È fuggita l’estate, più nulla rimane. Si sta bene al sole. Eppur questo non basta. Quel che poteva essere una foglia dalle cinque punte mi si è posata sulla mano. Eppur questo non basta. Né il bene né il male sono passati invano, tutto era chiaro e luminoso. Eppur questo non basta. La vita mi prendeva, sotto l’ala mi proteggeva, mi salvava, ero davvero fortunato. Eppur questo non basta. Non sono bruciate le foglie, non si sono spezzati i rami… Il giorno è terso come cristallo. Eppur questo non basta.
5.
Spesso, sulla via per la stazione il tempo si dilata inesorabilmente e affiorano domande su come si possa scegliere in mezzo a tutta questa gente la persona giusta. Perché quella coppia? Perché quel ragazzo? Perché non me? Io credo di saperlo perché a volte chi vorrebbe scegliere ha paura, paura che qualcun’altro possa prendere questa decisione al posto suo. Ed io non saprei chi scegliere, davvero, perché se fosse per me non ne sceglierei soltanto uno. Io, io… li ucciderei tutti. Allora chiedo a me stesso il coraggio di tuffarmi nella folla in questo scorrere di gente, dove tutti sono nessuno e nessuno può fare la differenza. Sperare che il frutto della scelta oggi, stavolta, quella che conta, non sia proprio tu. Perché non sono ancora pronto perché mi sento ancora parte di questo mondo come un colore troppo acceso in una natura morta. In mezzo a momenti ordinari, sulle vetrine della stazione, la paura scorre veloce. La violenza schizza sulla tela. Sudori freddi percorrono la schiena brividi di emozione scuotono il corpo ma la fine del mio viaggio è ancora incognita. E se credevo di sentirmi solo, in mezzo a questa gente, quando penso a te, so che lo sono davvero. Un punto, lontano millenni da tutto ciò che un tempo ci rese uniti. Ma mentre sto sul binario, ogni mattina, rifletto sull’inizio della mia giornata, a quanto vorrei spingerti giù, a quanto farti del male sarebbe più semplice. Rimarrebbero solo ragionamenti infiniti nel lampo di un attimo, un titolo sul giornale, la parola di un giudice che ne ha viste tante. Una parentesi sfortunata in una giornata da dimenticare, una giornata da dimenticare. Mi ferma solo il mio animo umano, questo è ciò che voglio credere. La verità con cui ridipingo le pareti delle mie giornate. In fondo il silenzio è custode di queste paure ma il rumore che faresti cadendo, sarebbe il segno che la mia fine non è più tua. E in mezzo a questa solitudine sarò salvo finalmente, sotto l’egida del mio destino libero da te. Il profumo della nostra fine sarà il calice che berrò, salvo finalmente sotto l’egida del mio destino e libero da te. Il profumo della nostra fine sarà il calice che berrò, salvo finalmente sotto l’egida del mio destino e libero da te.
6.
Il motore si è acceso nell’estasi della speranza. Usciamo dalle nostre prigioni dove abitavamo con orgoglio per portare i nostri sguardi al cielo, imbarazzato al parto di un nuovo sole. I sospiri più sommessi si uniscono in un boato: siamo vivi mon ami, e più belli che mai. Terra e sangue sotto i nostri piedi terra e sudore ci sporcano la faccia corriamo avanti a noi con le nostre vendette affilate e lacrime di fuoco negli occhi sapendo che nulla potrà cambiarci agli sguardi dei nostri cuori. Ma l’aria di libertà che volevamo ci riempie finalmente il petto. E anche se non ci pulirà affatto sapevamo entrambi che andava fatto...
7.
Sorella 03:06
Continuo a guardare avanti sicuro di averti accanto ma stringendo la mia mano non avverto altro che l’umidità calda e tremula della mia pelle. D’improvviso riemergo e non so più qual è il tuo volto. Forse non l’ho mai saputo, e forse mai lo saprò, perché sei la proiezione del mio desiderio di assoluto. Ora vedo solo le tue labbra, senza voce, e ogni tuo gesto mi spinge lontano dal frastuono. Ma il rientrare della lucidità mi riconsegna alle macerie della realtà.

about

A distanza di otto anni dalle ultime esibizioni dal vivo, i Seele Brennt si riuniscono nel 2022 con una nuova formazione: al batterista Alessandro Zito e al bassista Davide Vignolo si aggiungono il chitarrista Emanuele Morena, il tastierista Michele Ulivi e il cantante Mario Monero. Eppur Questo Non Basta, una registrazione in presa diretta effettuata in studio, vuole testimoniare fedelmente quest’ultimo anno di attività, con una scaletta dove vecchi brani riarrangiati si mescolano a composizioni totalmente inedite nate con la nuova formazione.

credits

released January 26, 2023

I Seele Brennt sono:

Alessandro Zito batteria
Davide Vignolo basso
Emanuele Morena chitarra
Michele Ulivi tastiere
Mario Monero voce

Tutti i brani sono eseguiti da Seele Brennt.
Registrato presso Lilith Lab da Emanuele Morena.
Mixato e masterizzato presso Tabasco Studio da Emanuele Morena.

license

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about

Seele Brennt Genoa, Italy

Nati nel 2010 a cavallo tra Genova e il levante ligure con l’obiettivo di comporre musica fortemente spontanea, istintiva ed emotiva, ispirata dalle sonorità e dal cinema alternativi degli anni ‘80-’90.

Ricerca del suono, avviluppato al ritmo, scandito dalla perfetta imprecisione che solo l'istinto sa dettare.
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